#6 IL NOME DEL LUOGO

Il motivo per cui si parla di "Sassi", è dovuto al fatto che i Sassi di Matera sono due quartieri della città, il Sasso Caveoso e il Sasso Barisano. La declinazione al plurale, dunque, deriva da questa duplicità e non, come molti credono, dal fatto che un'abitazione o un locale all'interno di tali distretti si chiami "sasso". I Sassi si dispongono intorno e sul fondo di due solchi vallivi, plasmati dal passaggio dell'acqua.

Sull’etimologia del termine Matera, scarseggiano in letteratura fonti, con nozioni e riferimenti precisi; pertanto innumerevoli risultano le ipotesi avanzate nel tempo.
Si attribuisce al popolo Greco invece, la definizione di  “fossa scavata dai torrenti” Mataios olos (vacuo tutto), da cui il nome di Mataia ole (Mateole).
Per altre antiche valutazioni Mathera, deriverebbe dallo ionico Mather (Madre) o da Meta oros (presso, accosto al monte).
Un’etimologia, molto fantasiosa accettata nel passato, fu quella derivante dalla fusione delle prime tre lettere della città di Met(aponto) ed Era(clea); secondo una leggenda, infatti, la città avrebbe accolto i profughi delle due città greche dopo la loro distruzione e ognuno dei due popoli voleva imporre il nome della propria città distrutta . A Pitagora si attribuisce secondo la leggenda stessa, la risoluzione di questo problema prendendo le prime tre lettere del nome di ciascuna città.
Un’altra ipotesi infine, fa discendere il nome “Matera” da Ottaviano Augusto, il quale dopo che la città venne distrutta dall’esercito romano, la fece riedificare e la nominò usando la radice greca meteoron, ossia cielo stellato, alludendo all’immagine del cielo notturno sulla terra che la città evocava di notte.
Matera, affaccio sui Sassi illuminati

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